MONTEGRANARO – Nonostante alla fine ha dato tutto, la Sutor Montegranaro è uscita sconfitta da gara 4 del playout contro Cesena, una battuta d’arresto che ha portato i calzaturieri a retrocedere in serie C Gold. Non si può imputare nulla ai giocatori, allo staff e anche alla società, l’impegno non è mancato in tutta la stagione e anche nella posta season, la differenza contro Cesena è dovuta dal fatto che i veregrensi sono arrivati bene a questa sfida vincendo gara 1 in trasferta poi, hanno perso per infortunio Botteghi, Montanari, Barbante e anche Korsunov che ha stretto i denti per giocare l’ultima sfida. Non si possono concedere giocatori che di solito sono in campo per 30’ e questo alla fine ha fatto tutta la differenza del mondo. Nonostante questo, la squadra in gara 2, a 7’ dalla fine era vanti di otto lunghezze, aver perso quella partita, ha poi condizionato tutta la serie. I tifosi hanno capito, alla fine hanno applaudito la squadra che con gli occhi lucidi e lo sguardo basso, è andata a salutarli.
Coach Damiano Cagnazzo, cosa si sente di dire dopo questa partita che ha sancito la retrocessione?
“Complimenti a Cesena che ha meritato di vincere questa serie. Voglio però ringraziare tutti i componenti della squadra e dello staff perché nella situazione in cui siamo stati, tutti hanno combattuto fino all’ultima goccia di sudore. Non siamo stati mai al completo e questo non ci ha permesso di lavorare come volevamo. Alla fine abbiamo giocato gara tre e gara quattro senza quattro giocatori e con un ragazzo come Korsunov che è voluto scendere in campo a tutti i costi anche se non si era allenato per alcune settimane dopo l’infortunio che gli è capitato a Roseto. I ragazzi vanno ringraziati perché hanno provato a combattere contro tutto e tutti fino alla fine. Per quanto riguarda la partita, ci abbiamo provato in tutti i modi. Al di la delle scelte tattiche di Cesena e della loro zona che portavano i loro giocatori a raddoppiare Crespi quando la palla andava vicino al canestro, secondo me siamo stati bravi a costruire dei tiri aperti che non siamo stati in grado di realizzare e questo ha pagato per Cesena e non per noi”.
Si aspettava una stagione del genere dopo che è arrivato a campionato in corso?
“Sì, da un certo punto di vista e no da altri punti di vista. Ero assolutamente consapevole delle difficoltà che c’erano, abbiamo provato a cambiare la stagione senza riuscirci. Avevamo in testa di rinforzare la squadra, abbiamo cambiato due under senza riuscire a inserire qualcuno e poi ci siamo ritrovati a giocare una serie playout, che era il nostro obiettivo quando sono arrivato, in condizioni, in cui tantissime altre squadre avrebbero mollato e smesso di giocare. Noi invece ci abbiamo provato cercando le risorse al nostro interno. Alcune cose me le aspettavo, altre speravo che andassero in maniera diversa”.
Qual’è adesso il sentimento che prova?
“Sono molto dispiaciuto in primis per i ragazzi che hanno dato tutto e che a fine partita sono rientrati a testa bassa e con gli occhi lucidi, nello spogliatoio. Credo che l’unica cosa che non dobbiamo fare è proprio questa, dobbiamo andare in giro a testa alta, ci abbiamo provato in tutti i modi e questo deve essere da stimolo ed insegnamento per fare meglio nei prossimi campionati”.
Rimarrà anche il prossimo anno alla Sutor?
“Credo che la società dovrà valutare il da farsi per il prossimo anno e prendere una strada decisa per ridare entusiasmo e spinta ad una piazza come quella di Montegranaro. Ad esempio, mi piacerebbe molto vedere ancora quell’attaccamento dimostrato dai tifosi in casa contro Rieti. Purtroppo dopo una retrocessione non è mai facile progettare, una volta però che la società avrà deciso quale sarà il percorso da intraprendere, tutto sarà più chiaro. Si deve partire da questo”.